martedì 24 settembre 2013

COME NASCE IL SENSO DI COLPA


Non è una vera emozione che ha origine da un’esperienza di dolore o di piacere. Non è radicata nei processi biologici del corpo. Fatta eccezione per l’uomo, non si trova in nessun altro animale. Possiamo quindi supporre che la colpa è un prodotto della cultura e dei valori che caratterizzano tale cultura. Questi valori diventano principi morali e codici di comportamento che i genitori insegnano a ogni figlio facendoli diventare parte della struttura egoica del bambino. Per esempio si insegna quasi a tutti i bambini che è sbagliato mentire. Se accettano questo principio e dicono una bugia, si sentono in colpa. Se si ribellano contro ciò che viene insegnato loro, si trovano costretti ad entrare in conflitto con i genitori, ma anche questa ribellione può produrre sensi di colpa.
A.Lowen

FONDAMENTI BIOLOGICI DELLA PSICOTERAPIA

La psicoterapia induce un cambiamento nell’attività funzionale di specifiche aree cerebrali, ossia induce un cambiamento nell’attività di quelle aree corticali e/o sottocorticali il cui funzionamento anormale sostiene i sintomi clinici che caratterizzano una specifica patologia psichica (Kandel 1999).


La psicoterapia è, dunque, essenzialmente un processo di apprendimento per i suoi pazienti e come tale un modo di cambiare l’assetto delle connessioni cerebrali: è, in tal senso, che la psicoterapia usa meccanismi biologici per curare i disturbi psichici.
A questo proposito, una buona spiegazione dell’influenza della psicoanalisi sulla struttura cerebrale, viene fornita da LeDoux, il quale ha proposto che la pratica psicoterapica non fosse altro che un modo di rewire the brain, ossia di riorganizzare l’assetto delle connessioni: la terapia, dunque, produrrebbe un potenziamento sinaptico nelle connessioni che governano l’amigdalapotenziando così la funzione inibente, di controllo, da parte della corteccia sull’amigdala stessa (LeDoux 1994).


Gli studi condotti per controllare empiricamente gli effetti delle diverse forme di psicoterapia attraverso le contemporanee tecniche di imaging funzionale hanno condotto a mostrare che l’attività funzionale del cervello è di fatto alterata dalla psicoterapia; a indicare come i cambiamenti specifici siano correlati con i risultati terapeutici; a localizzare nei lobi prefrontali questi cambiamenti strettamente correlati agli esiti terapeutici. (A. Ferrajoli)

lunedì 2 settembre 2013

QUANDO UNA PSICOTERAPIA TERMINA CON SUCCESSO


In un certo senso, ogni terapia che ha successo si conclude con un fallimento. Non si raggiunge la propria immagine di perfezione. Il paziente si rende conto che avrà sempre dei difetti. Sa, tuttavia, che la sua crescita non è terminata e che il processo creativo iniziato in terapia è adesso sotto la sua personale responsabilità. Non termina la terapia camminando su una nuvoletta. Chi lo fa è destinato alla ricaduta. Chi invece rimane con i piedi per terra, ha imparato ad apprezzare la realtà e ha sviluppato un atteggiamento creativo verso i problemi che incontrerà. ha sperimentato la gioia, ma anche il dolore. Se ne va con un senso di auto-realizzazione che comprende il rispetto per la saggezza del suo corpo. ha riguadagnato il suo potenziale creativo.

Alexander Lowen